Giocare e imparare vanno di pari passo

Il gioco favorisce l'apprendimento stimolando tutto il corpo e lasciando un ricordo dell'esperienza di apprendimento nel sistema nervoso. L'attività fisica associata al gioco migliora la memoria e allena il pensiero creativo. Gli studi dimostrano che il gioco di ruolo è estremamente importante per l'apprendimento. Quando giocano, i bambini hanno la possibilità di mettersi in posizioni diverse e di vedere le cose alternativamente dal punto di vista di chi guida e di chi è guidato.

"Il gioco è un modo per i bambini di elaborare e applicare ciò che hanno imparato in precedenza. Il gioco consiste nell'usare la propria immaginazione e nell'imparare a comprendere schemi e connessioni. Il gioco offre un posto per il pensiero creativo, per uscire dalla routine e trovare nuove soluzioni", afferma la ricercatrice sull'apprendimento e professoressa Signe Siklander dell'Università di Oulu, Finlandia. Un buon esempio di pensiero creativo è la capacità dei bambini di progettare l'ambiente in cui vivono per adattarlo al gioco che vogliono fare. Il gioco insegna ai bambini anche le leggi della fisica e le abilità di base della vita.

Il gioco è un modo per conoscere la società

"Il gioco aiuta i bambini a svilupparsi emotivamente, insegnando loro, ad esempio, a identificare le diverse emozioni e a controllarle. Anche il pensiero strategico e la capacità di risolvere i problemi traggono vantaggio dal dover pensare a come far progredire il gioco, riflettendo su ogni situazione e decidendo se sono necessari altri giocattoli", spiega Siklander. Gli studi dimostrano che il gioco di ruolo è estremamente importante per l'apprendimento. Il gioco offre ai bambini l'opportunità di mettersi in posizioni diverse e di vedere le cose dal punto di vista di chi guida e di chi segue. "Anche la pianificazione dello scenario e dei ruoli è un'esperienza di apprendimento, poiché richiede ai bambini di utilizzare la loro precedente esperienza, comprensione e conoscenza dell'argomento. Il gioco stesso è un'opportunità per accumulare nuove conoscenze attraverso gli altri", afferma Siklander.

Il gioco è una forma attiva di apprendimento

Gli aspetti fisici del gioco mettono alla prova il corpo e la mente e forniscono ai bambini un feedback sulla propria resistenza e capacità. Il gioco offre ai bambini l'opportunità di imparare cose nuove. "I bambini vedono il gioco come una forma attiva di intrattenimento. Guardare la televisione, ad esempio, non è la stessa cosa che giocare. Il gioco offre ai bambini stimoli". La ricerca sul cervello dimostra che gli esseri umani funzionano in modo olistico e che l'attività fisica stimola anche la mente. L'importanza del movimento non è mai abbastanza e dovrebbe essere incorporata nel processo di apprendimento. "Sappiamo tutti come un po' di esercizio fisico possa improvvisamente aiutarci a trovare una soluzione a un problema che abbiamo in mente da molto tempo. Il cervello ha bisogno di tempo per elaborare nuove informazioni, per questo è importante mantenere attivo tutto il corpo durante o subito dopo uno scenario di apprendimento", afferma Siklander.

Un parco giochi da sogno è quello che ha qualcosa per tutti i gusti

Nel mondo dei parchi giochi, la versatilità è importantissima. Un progetto ottimale di parco giochi fornisce stimoli per diverse attività, diversi tipi di utenti e diversi modi di pensare. La tecnologia consente di costruire una nuova generazione di parchi giochi con dimensioni completamente nuove. I componenti digitali possono essere progettati per fornire ai bambini un feedback sui loro progressi o suggerimenti per portare il loro gioco al livello successivo. Siklander ritiene che per progettare un parco giochi è necessario il contributo dei veri esperti: i bambini. "I bambini dovrebbero essere consultati nei progetti. Coninvolgere i bambini li rende più propensi a utilizzare il parco giochi, e il processo di progettazione stesso può essere un'esperienza di apprendimento e un'opportunità per i bambini di usare la loro immaginazione".

Autore: Signe Siklander è una ricercatrice sull'apprendimento dei bambini, professoressa e docente presso l'Università di Oulu, Finlandia

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